Attraversata dell’altipiano e discesa al rifugio Pradidali per il Passo Pradidali Alto – salita al Passo di Ball e discesa per la Val di Roda
Stupendo percorso in ambiente grandioso che alterna diversi scenari dolomitici: lunare nell’altipiano, grandioso nell’Alta Valle del Pradidali, incassato, quasi nascosto in Val di Roda. La discesa, una chicca per veri intenditori, va colta al momento giusto. Per trovare buona neve in tutta la discesa occorrono infatti intuito, conoscenza dell’ambiente e della neve. Sicuramente l’anello più remunerativo del gruppo, anche per il relativo dislivello in salita e della lunga sciata in discesa che riporta a San Martino di Castrozza.
Descrizione:
Dall’uscita della funivia della Rosetta puntare alle buche sottostanti all’omonimo rifugio, e lì, dopo aver indossato le pelli si risale a mezzacosta i pendii che portano all’altopiano delle Pale di San Martino vero e proprio (N46° 15.965' E11° 51.037'). Da qui con un lungo giro a mezzacosta sotto i pendii della Cima di Roda e di cima Scarpe ci portiamo in prossimità del passo Pradidali Alto (N46° 15.555' E11° 51.084').
Scendere il ripido pendio che porta alla forcella sottostante e da lì attraversando a destra sotto le verticali pareti della Pala di San Martino, di cima Immink e di cima Pradidali arriviamo alla zona del lago Pradidali senza però scendere troppo nella valle per non perdere troppa quota.
Risalire ora in direzione del rifugio Pradidali (2278 m) e poi, girando verso ovest i pendii sottostanti al Campanile Pradidali che ci permettono in circa trenta minuti di portarci al Passo di Ball (N46° 14.803' E11° 50.830').
Dall’ altra parte della forcella si apre un piccolo angolo di paradiso, nevi spesso di ottima qualità in un vallone super incassato ed esposto a Nord che conduce con pendenza mai eccessiva ad aggirare la Torre Felicità, il primo e il più basso dei verticali campanili della Val di Roda che ci sovrastano sul lato sinistro. A destra invece la cima Immink e l’imponente lato Ovest della Pala di San Martino. Aggirata la torre, a volte è necessario ricorrere alla corda per superare un breve salto di roccia, che però in normali condizioni di innevamento scompare. Il canale che ne segue invece è spesso piuttosto stretto e bisogna avere una buona tecnica per poterlo sciare divertendosi. Uscire a sinistra appena i pendii lo consentono per accedere al canale parallelo, dal momento che quello principale è sbarrato da un salto di roccia. Superare una breve fascia ripida e a volte scarsamente innevata e sciare poi i divertenti pendii sottostanti nel bosco fino ad arrivare al letto del torrente che dà nome alla Valle.
Attraversarlo e superare i tipici massi erratici che danno alla strada forestale. Da qui per tornare al parcheggio della cabinovia del Colverde occorre seguire la forestale in direzione nord prima in leggera salita, poi in discesa.