IN RIFUGIO A 2000 M, ISOLATI E BEN LONTANI DA IMPIANTI DA SCI E PAESI, ESATTAMENTE AL COLLE DELLA MADDALENA AL CONFINE ITALO-FRANCESE. SAREMO TRA LA VALLE STURA E LA VAL D'UBAYE, POCO A SUD DELLO CHAMBEYRON, PER 5 GIORNI DI CIASPOLE CON ESCURSIONI CHE PARTONO DIRETTAMENTE DAL RIFUGIO E CON ALTRE PER CONOSCERE I DINTORNI TRA LA VALLE STURA E IL PARCO NAZIONALE DEL MERCANTOUR. (E SE AL RITORNO DI UNA CIASPOLATA PROVASSIMO A FARE UNA TRUNA, QUALCUNO CI DORMIREBBE DENTRO?)
tBen lontano dalle "cose degli umani". Una base spettacolare per il nostro capodanno, per cinque ciaspolate in luoghi isolati tra versante francese e italiano del colle della Maddalena, al termine della valle Stura in provincia di Cuneo. Un rifugio esattamente al colle , a 2000 m di altitudine, ci ospiterà per partire varie volte direttamente dalla sua soglia con le ciaspole ai piedi e senza transiti negli abitati francese, laghi ghiacciati, crinali e vette a lambire il parco nazionale francese del Mercantour. Un cenone in stile italiano con tanto di falò sulla neve per festeggiare il nuovo anno e salutare il 2020. Insomma, pura montagna innevata!
PROGRAMMA
argentera miglioreroPrimo giorno: Lago d'Ischiator e rifugio Migliorero. Prima di arrivare in rifugio al colle della Maddalena, passeremo per i bagni di Vinadio, luogo antico di famose terme reali, davvero suggestive. Non ci lasceremo catturare dalla tentazione e proseguiremo oltre sino al borgo di Basmorello dove calzeremo le ciaspole finalmente. Da qui, una prima bella salita, sino al lago inferiore dell'Ischiator, dove si trova il bel rifugio Migliorero, attraverso boschi e poi aperture oltre le quali vedere le cime di confine con il parco del Mercantour. Discesi, non ci reserà che andare in rifugio.
Secondo giorno: monte Ventasuso.La nostra prima cima si trova sullo spartiacque esattamente a sud del rifugio, contaddistinguendo il crinale che definisce il colle tra questa e la punta della Signora. Sarà un salita che ci consentirà da subito di vedere le destinazioni delle altre ecsursioni e ammirare la bellezza delle valli ai nostri piedi, anche quelleminori. Niente bosco fin dalla partenza per una salita e una discesa tutta panorama per l'ultima cima dell'anno!
Terzo giorno: monte Soubeyran. Dopo una colazione più comoda del solito, cammineremo per la nostra seconda cima, posta sul versante opposto rispetto a quelle del giorno precedente. Anche in questo caso calzeremo le ciaspole sulla soglia del rifugio e ci incammineremo verso nord, stavolta verso il col del Gypière de l'Orrenaye, nascosto in una piccola valletta tra due monti che in tutto il trekking risulteranno ben presenti, la cime de Palets e la punta della Signora. Entreremo nella piccola valle per poi puntare verso il colle, a nord ovest. Da qui dovremo puntare un secondo colle, di poco più alto, il passo delle Munie, per poi affrontare il crinale che conduce in vetta tra la valle d'Ubaye e la valle Maira mostrandocene bene il simbolo, la rocca Provenzale. Dopo la prima foto di vetta dell'anno, non ci resterà che ripercorrere i nostri passi per tornare in rifugio.
Quarto giorno: tete de Viraysse. La cima più alta del trekking, la nostra "cima Coppi", magari non la più difficoltosa ma quella con anche il maggiorn dislivello, la più simbolica grazie alle fortificazioni sulla cima e poco prima, al colle di Mallemort. Stavolta partiremo in auto per dirigerci a Sanit Ours, nella valle d'Ubaye, un minuscolo borgo sui versanti sud della tèete de la Courbe, svettante a oltre 3000 m. Partiremo con le ciaspole dal borgo prendendo la strada militare che segue il fondovalle della minuscola valle di Pinet. Aggireremo a nord il piccolo gruppo della nostra Viraysse per poi risalire dolcemente verso il col de Mallemort dove sono le prime fortificazioni. Qui, chi ha avuto e dato a sufficienza, può fermarsi attendendo coloro che proseguono di poco sino a raggiungere le fortificazioni sommitali con altri 250 m circa. Di fronte a noi, comunque, ancora una volta l'aguille du Chambeyron!
Prima di cena, giusto per trovare l'appetito, predisporremo una o più TRUNE (ricovero di emergenza da costruire sotto la neve) dove chi vorrà potrà passare la notte, o almeno una parte. Per questo sono necessari alcuni equipaggiamenti che saranno comunicati dalla guida, ma sicuramente il sacco a pelo!)
Quinto giorno: colle di Roburent. Ancora con le ciaspole ai piedi appena usciti dal rifugio, per l'ultima ciaspolata del trtekking. Ci dirigeremo ancora nella valle dell'Orrenaye per poi risalirla dove si addolcisce verso sud-ovest in direzione del lago omonimo che ovviamente troveremo sotto la neve. Da qui ancora una breve salita e saremo al colle che apre la visuale sui laghi di Roburent e sulla valle Stura. Un modo per lasciarci alle spalle le vette dei giorni precedenti e tornare sul versante italiano per un ritorno con tanta neve sotto le ciaspole e una bella festa di fine anno!